sabato 29 gennaio 2011

Giorno 3, Edilizia

Se non avessi visto coi miei occhi quanto ho vissuto in questi due giorni non ci avrei mai creduto, cosa stava accadendo qui? Dove mi trovavo? Mentre mi facevo queste domande, avevo già iniziato a buttar giù le fondamenta per la mia dimora. Non ero mai stato un geometra o un architetto, ma mi ero sempre dilettato nei lavori manuali. Scavai un rettangolo a terra che poi avrei piastrellato. Intanto innalzai i pilastri in pietra e gettai il tetto in terra e legno. Tornai nella grotta, recuperai dell'altro materiale dalle ceste e cominciai a costruire le mura in listelli di legno, lasciando uno spazio per le finestre. La casa era un enorme parallelepipedo alto circa tre metri e largo almeno otto, spesso sei. Lo illuminai con delle torce, il calore era stabile nella mia nuova abitazione, dove con calma spostai tutti i miei averi, le ceste, i materiali, strumenti da lavoro, ecc. Verso sera la casa era pronta, mancava un'ultima cosa. Andai alla spiaggia discendendo lo stretto cammino roccioso ed arrivai nel bacino che mi accolse la notte dell'incendio. Raccolsi della sabbia da terra e la portsi in casa, nella fornace. Con le alte temperature sarebbe diventata vetro, con il quale avrei potuto chiudere le finestre. In breve tempo la sabbia era cotta ed il vetro pronto, lo collocai e lo fissai alle finestre. Casa mia, almeno per quella notte, era pronta. La grotta l'avrei utilizzata come magazzino e la casa come dimora per mangiare, dormire e vivere. Ora che ero al sicuro potevo riposarmi, questa era stata una dura giornata.

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