tag:blogger.com,1999:blog-61524933731294525312024-03-14T06:19:55.148+01:00Memories of a MinecrafterQuesto blog seguirà le gesta di un Minecrafter alle prese con la sua avventura in un mondo estraneo ed ostile, la sua storia progredirà in maniera tutta particolare...
Inoltre si parlerà di minecraft, si posteranno guide e sarà sempre aggiornata la traduzione italiana!Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.comBlogger43125tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-77203315151861721162011-03-08T23:00:00.000+01:002011-03-08T23:00:20.317+01:00Julie and Repez Adventure (1 - 7)Settimo episodio signore e signori! :D Si prosegue con la costruzione e l'ampliamento di casa ^^<br />
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<object width="480" height="390"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/nFjdqRDtBkM?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/nFjdqRDtBkM?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="390"></embed></object>Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-75504912126980718802011-03-07T22:10:00.001+01:002011-03-08T19:29:24.943+01:00Julie and Repez Adventure (1 - 6)Nuovo capitolo dell'avventura del minecrafter Repez, che decide stavolta di mettere soqquadro la casa...<br />
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<object height="390" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/QcRJRFHNlwc?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/QcRJRFHNlwc?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="390"></embed></object>Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-67970748300592190532011-03-06T19:07:00.001+01:002011-03-06T20:11:59.066+01:00Julie and Repez Adventure (1 - 5)La quinta puntata di questa fantastica, superba, favolosa, supercalifragilistichespiralidosissima avventura :D<br />
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Alla fin fine, dopo tanto pellegrinare... si torna sempre sui propri passi. Se li si trova...<br />
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<object width="480" height="390"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/5Aj7y5wTQBA?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/5Aj7y5wTQBA?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="390"></embed></object>Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-78962829659717533722011-03-05T20:45:00.000+01:002011-03-05T20:45:30.590+01:00Siate voi gli inventoriIl gioco di Minecraft è ancora in fase beta, quindi è soggetto a modifiche e migliorie da parte degli sviluppatori. Per questo motivo, esistono siti dedicati alle proposte degli utenti, che vengono raccolte, spesso catalogate, e rese disponibili per essere visualizzate da chi ha competenza sullo sviluppo del sandbox. Abbiamo deciso di proporre anche a voi questa iniziativa. All'indirizzo: http://minecraftrecipedesigner.com/ potete trovare un semplice editor per i menu di crafting. Cosa farci dunque? Date sfogo alla vostra immaginazione, craftando tutto ciò che manca a Minecraft! Vi basterà trascinare con il mouse un elemento nel menu di crafting a destra per vederlo comparire nella griglia. Componete la vostra idea pezzo per pezzo, datele un nome e inviatela al sito, utilizzando il pulsante apposito. Diteci cosa vorreste che fosse inserito e discutiamone insieme.<br />
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(Julie dice che la conclusione del post pare troppo seria con quel "insieme." alla fine, dunque voglio chiudere l'articolo dicendo: Non c'è nulla di meglio che andare a spasso in sella ad un maiale! :D )Juliehttp://www.blogger.com/profile/08163159540469581479noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-2973047663195400912011-03-04T19:22:00.000+01:002011-03-04T19:22:59.532+01:00Julie and Repez Adventure (1 - 4)Un nuovo video di quest'avventura in meno di un giorno? Ebbene si! Avete deciso di esplorare, avete deciso di cercare un punto elevato per poter decidere il da farsi in futuro. Stiamo eseguendo, speriamo di riuscire nel nostro intento, ma purtroppo veniamo colti dalla notte e...<br />
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<object height="390" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ze9FIXKEroI?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/ze9FIXKEroI?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="390"></embed></object><br />
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Enjoy ^^Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-15660462124943940852011-03-04T16:02:00.000+01:002011-03-04T16:02:03.109+01:00Julie and Repez Adventure (1 - 3)Terzo episodio, più corto, ma necessario per portare avanti la costruzione della casa, e pianificare il da farsi per il futuro. In questo video si migliora la struttura del rifugio con la pietra sostituendo la terra, si cercano risorse e ci si prepara per il giorno dopo.<br />
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Enjoy!<br />
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<object height="390" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/6082qTlczT4?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/6082qTlczT4?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="390"></embed></object><br />
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<strong><em>Cosa vuoi far fare ai Minecrafter?</em></strong><br />
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<strong>1) Migliorare la casa (Stanze, riorganizzazione punti d'interesse, ecc)</strong><br />
<strong>2) Esplorazione del mondo, ricerca di un punto d'osservazione elevato.</strong><br />
<strong>3) Ricerca risorse nei dintorni. </strong>Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-57938240327872347072011-03-03T15:28:00.003+01:002011-03-03T16:02:50.457+01:00Julie and Repez Adventure (1 - 2)Il secondo episodio (Diviso in due parti causa lunghezza) della serie "Julie and Repez Adventure"<br />
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Nuovo audio, nuovo software per la registrazione e mal di gola a manetta per tutti e due i giocatori. Ottimo.<br />
Stiamo cercando di migliorare il più possibile, sia come comparto grafico sia come contenuti. Al momento l'account YouTube ci permette di caricare video della durata massima di 15min. ma presto potremo caricarne di più lunghi e non dovremo dividere le puntate come accaduto alla 1 - 2 di oggi ^^<br />
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Buona visione ^^<br />
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dite la vostra, commentate e suggerite cosa fare nelle prossime puntate, il mondo di gioco si appresterà a diventare enorme, dannatamente enorme. E lo si esplorerà secondo le vostre scelte ;) <b><i>Cosa preferireste tra:</i></b><br />
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<b>1) Costruire la miniera<br />
2) Modificare la struttura dell'abitazione (Pietra)<br />
3) Partire all'avventura per colonizzare nuove terre.</b><br />
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Scrivete nei commenti qui sotto ;) Enjoy!<br />
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<b>PRIMA PARTE</b><br />
<object height="390" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/9yGG6vQEh2Q?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/9yGG6vQEh2Q?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="390"></embed></object><br />
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<b>SECONDA PARTE </b><br />
<object width="480" height="390"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/TfraiV202fI?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/TfraiV202fI?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="390"></embed></object>Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-57353168537105659292011-03-01T22:17:00.001+01:002011-03-01T22:18:34.318+01:00Julie and Repez Adventure (1 - 1)Primo episodio (ad una qualità in HD uber pompato) della serie "Julie and Repez Adventure" che vedrà il Minecrafter Repez progredire man mano nella sua avventura, accompagnato dalla presenza di Julie che commenterà tutto ciò fatto a schermo. Domande, dubbi, guide, verrà tutto spiegato ed analizzato con uno stile particolare e presumibilmente divertente. Enjoy ^^<br />
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<object height="390" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/taapy5wnS1A?fs=1&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/taapy5wnS1A?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="480" height="390"></embed></object>Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-62272088932771304262011-02-28T18:39:00.001+01:002011-02-28T21:24:04.965+01:00Giorno 343, OriginiMentre il sole sorge allegro all'orizzonte illuminando il mare con i suoi caldi raggi, io, stanco come sono, me ne sto pigro nel mio letto. È l'alba e la voglia d'alzarsi è poca, ma devo se desidero sgranocchiare qualcosa per pranzo; d'altro canto le provviste scarseggiano e non voglio intaccare la mia riserva di carne congelata a causa della mia pigrizia. Esco svogliato dal mio caldo piumone, mi vesto ed esco di casa. La mia accogliente e dannatamente stilosa casa. Palafitte che si incastrano nella roccia a strapiombo del burrone, una soletta spessa e robusta che sorregge il tutto e un enorme parco illuminato e recintato a protezione della mia dimora. Oramai sono mesi che non succede nulla di eclatante, solo qualche Creeper che tenta di accedere alla mia proprietà, qualche ragno che crede di potersi arrampicare sul recinto, ma nessuno fa mai i conti con le trappole disseminate ovunque nel giardino, attraversabile tra l'altro solo con un percorso che conosco solamente io a memoria. Dispensatori con frecce, laghetti di lava, cactus e sabbie mobili ovunque. Con una certa soddisfazione guardo l'ennesimo scheletro che attraversa il giardino, qualche freccia lo travolge, casca in avanti scivolando in un lago di lava. Ridacchio. Bene, è il momento di andare a caccia.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-511529288162473582011-02-26T16:42:00.001+01:002011-02-27T18:18:06.108+01:00Leggende e miti, alla scoperta di Minecraft [Volume 2]<b>Saluti dall'inferno</b><br />
L'inferno si sa, non è un bel posto, ma tuttavia c'è chi adora abitarlo. Una famigliola di Minecrafter si è trasferita nel Nether per trascorrere un soggiorno felice tra lava, fantasmi, uomini maiale e urla di dannati. C'è chi racconta di averli visti, in vari viaggi all'inferno, banchettare allegramente sulle rive di un lago di magma o intenti in una battuta di caccia agli uomini maiale.<b> </b>Quello che è certo però è che ci mandano i loro saluti, dall'inferno.<br />
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<b>Giù nel baratro</b><br />
Le profondità delle caverne sono abitate dalle creature più rivoltanti di tutto Minecraft, ma allora perchè i Minecrafter si spingono fin lì? La risposta è sostanzialmente una sola: Diamanti!<br />
A cascata, eh già, nelle grotte sotterranee è possibile reperire una quantità davvero considerevole di diamanti, grezzi e rari, ma utili in un modo considerevole. Un piccone di diamante infatti è il miglior amico di ogni Minecrafter. Sì, più di un maiale sellato.<br />
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<b>Salvatele!</b><br />
Si narra di un Minecrafter capace di gesta incredibili. Ha liberato la sua famiglia, ha liberato le lande di Minecraft donando speranza a tutti i suoi abitanti, ma soprattutto donando la libertà di decidere se rimanere o meno in questi mondi meravigliosi e insidiosi in egual misura. Il Minecrafter leggendario è scomparso, non ha lasciato alcuna traccia di sé. A volte qualcuno trova le sue pagine di diario in una grotta, o in fondo ad un tunnel roccioso, in mezzo alla foresta o addirittura nell'inferno. Ma nessuno sa più dove possa trovarsi, nessuno l'ha mai più visto. Purtroppo.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-66940150448045674562011-02-25T19:58:00.002+01:002011-02-25T20:03:28.097+01:00Leggende e miti, alla scoperta di Minecraft [Volume 1]<blockquote><i>Grazie per aver acquistato quest'albo. Una raccolta delle migliori leggende nel mondo (e nei mondi) di Minecraft vi attende, aspetta solo voi per iniziare ciò che di meglio ha da raccontare.</i></blockquote><br />
<b>The Void </b><br />
Si narra di un Minecrafter capace di andare nel Void, un luogo dove luce e ombra si equivalgono, luce alla massima splendenza e ombra alla più tetra oscurità, contemporaneamente. Un luogo dove non si cade, ma non si sta fermi, un luogo dove il movimento supera la percezione e la percezione si confonde. Un luogo nel quale chiunque ci vada non ha mai fatto ritorno. Un luogo che divora l'anima dell'esploratore solitario, che lo consuma fino al midollo, fino a farne perdere le tracce e la memoria di se ai posteri. Il Void è peggio dell'inferno, così tremendo da tener alla larga anche le creature più tremende, gli zombie più affamati o i ragni più giganteschi. Il Minecrafter capace di ritornare dal Void<b> </b>è<b> </b>colui che ha costruito opere immense, capace di spostarsi tra un mondo e l'altro, a piacimento, a discapito delle leggi che governano le lande di Minecraft.<br />
Ma questa libertà ha un prezzo, il Minecrafter ha pagato con la propria anima questo privilegio, privandosi di tutto ciò che aveva e ricevendo un miracolo più desiderabile d'ogni altra cosa. La leggenda narra che è possibile vedere il Minecrafter girovagare per i mondi, costruire oggetti e chiunque lo veda si senta improvvisamente prosciugare d'ogni coraggio in corpo, cadendo per la paura. Predilige le caverne e le gallerie per evitare la luce e distrugge la volontà di chi lo incontra. Ovviamente è solo una leggenda.<br />
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<b>Inception</b><br />
Secondo un<b> </b>antico credo orientale la volontà di un Minecrafter è proporzionale alla disponibilità di materiali in suo possesso. Più è ricco e più avrà voglia di costruire. Una leggenda racconta di un artefatto magico in grado di donare qualunque tipo di materiale a chiunque lo utilizzi. Oro, ferro, diamanti o mattoni, non fa differenza, l'artefatto è in grado di donare qualsiasi cosa, in qualunque quantità. Ciò, in epoca antica, ha causato innumerevoli danni nei mondi di minecraft a causa dell'utilizzo improprio di questo artefatto. Molti Minecrafter malvagi lo utilizzarono per scopi deplorevoli, come ottenere quantità infinita di dinamite, diamanti a fiumi e oro a cascate. Purtroppo l'artefatto è andato perduto, e sembra reperibile solamente con un'ardua ricerca.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-9887408251806878852011-02-24T19:40:00.000+01:002011-02-24T19:40:52.879+01:00Aria di updates!Nei prossimi giorni seguiranno migliorie al blog, aggiunte in fatto di contenuti ed in generale una pulizia ai vari canali di memories of a Minecrafter per permettere una migliore navigazione.<br />
Il diario continuerà al più presto, nel frattempo ci sono alcune cose che vorrei fare per il sito, alcuni piccoli progetti da mostrarvi e soprattutto cose da aggiungere. Vedrete...<br />
Vi dico solo grazie che continuate a seguirci e vi lascio con una domanda che spero possa stuzzicare la vostra voglia di rispondere.<br />
Minecraft sta diventando un fenomeno di culto in tutto il mondo. Ha venduto milioni di copie digitali e non pare fermarsi mai. i continui updates, i continui miglioramenti e le modifiche apportate lo rendono sempre più un gioco plasmato sui giocatori. Minecraft potrebbe sbarcare oltre le soglie del videogioco? Vedreste bene Minecraft come brand per il marketing? Tazze, magliette, gadget, film e quant'altro? Motivate le vostre risposte e scrivete in tanti ;)Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-45345163419235310312011-02-23T19:10:00.002+01:002011-02-26T19:04:46.437+01:00Progetti per il futuroInsomma ragazzi, siamo giunti alla fine di questa particolare avventura.<br />
Tantissimi capitoli,<br />
più di 2000 visite,<br />
una traduzione italiana scaricatissima e giocatissima,<br />
tutorial e guide,<br />
recensione<br />
e molto altro.<br />
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<em>Memories of a Minecrafter </em>è un blog longevo e vivo e, nei giorni seguenti, ve ne darà la prova. Al momento posso solo augurarvi buon proseguimento sia di serata che di tutto il resto e anticiparvi solo una cosa...<br />
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<blockquote><strong>Giorno 1, Mondo 2</strong></blockquote><blockquote>Da troppo tempo non prendo in mano la penna per scrivere le mie memorie. E' giunto probabilmente il momento di lasciare nuovamente qualcosa di me a chi verrà dopo. In modo da evitare il mio stesso errore. </blockquote>Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-54708926885952003022011-02-22T19:27:00.003+01:002011-02-22T19:50:24.116+01:00Epilogo<i><b> - Download soundtrack epilogo da qui:</b> <a href="http://www.megaupload.com/?d=PKYBHJDH">Soundtrack</a></i><br />
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<i>Il terreno è calmo, qualche gallina corre felice sul manto erboso della radura. Poi ad un tratto tutto inizia a tremare, il terreno che prima era piatto e tranquillo ora ribolle di rabbia. Si deforma, prima si abbassa, crepando l'intera vallata, poi sbuffa in più parti prima di esplodere in un deflagrazione di magma e vapore. La lava viene sparata talmente in alto da toccare le nuvole, un getto continuo, un'eruzione vulcanica più somigliante ad un geyser che ad un vulcano vero e proprio. Il magma continua a salire, poi rallenta e inizia a ricadere verso il suolo, lentamente. Dallo sbuffo di lava in cima alla colonna magmatica due figure fanno capolino, emergendo dalla roccia fusa. Due angeli perfetti, puri, addormentati e luminescenti che si elevano su tutto e tutti. Rimangono sospesi per un attimo e dopo scompaiono, lasciando cadere violentemente la lava verso il suolo. Il magma si schianta a terra, la terra si brucia, gli alberi si incendiano e cadono, l'acqua evapora. Poi... tutto si calma, più nulla si muove. Il magma si raffredda lasciando così chiudere il foro d'uscita dal quale era venuto, cancellando ogni sua traccia.</i><br />
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<b>Giorno 36</b><br />
Mi sveglio in mezzo alla foresta con il muggito di una mucca, non so come sia arrivato fin qui e non ho nulla con me, né utensili, né cibo, né un luogo per passare la notte. Fortunatamente, da come posso vedere, il sole è sorto da poco, ho ancora un po' di tempo prima che cali la notte, ma devo ugualmente sbrigarmi e attrezzarmi per sopravvivere al buio in questo strano luogo. Ma prima di ciò metto una mano nello zaino, non c'è nulla. Tranne... un libro. Lo apro e leggo. A chiare lettere si narra di mondi, generati casualmente nei quali della povera gente rimane intrappolata senza possibilità di scappare. Il suicidio unico rimedio per fuggire? Assolutamente no, è un'inesattezza. Il suicidio fa fuggire solo dalle proprie paure, ma non dalla situazioni in cui ci si trova. Si ritorna sempre all'inizio, lasciando intatto tutto ciò che si è fatto. Mia moglie e mia figlia sono libere, ed è quello che conta. Forse un giorno potrò rivederle, riabbracciarle, sentire ancora il profumo delle persone che amo, e poter dire loro quanto mi siano mancate in tutto questo tempo.<br />
Nuovi mondi son stati generati, tocca di nuovo a me, è nuovamente il mio turno.<br />
Mi alzo, guardo attorno, la foresta incendiata mi accoglie nuovamente fra le sue rovine. Questo luogo sarà la mia dimora, la spada la mia unica amica.<br />
<br />
<b><i>Fine </i></b>Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-37192937224920000082011-02-21T19:16:00.005+01:002011-02-22T12:47:59.551+01:00Giorno 35, ...la fine sarà certo interessante.Mi incamminai e risalii la scalinata fino in cima. Ad ogni passo sentivo le urla dei dannati soffrire sotto il mio peso, sotto il calore del magma che si stava raffreddando sulle loro carni. Mi incitavano, nonostante tutto. Mi spronavano a continuare la scalata verso la verità, verso l'epilogo di quella che con tutta probabilità si sarebbe candidata come esperienza unica nel suo genere. Pochi scalini e sarei arrivato in cima, ogni passo si fece più pesante, la fatica comunque si faceva sentire ed il peso, almeno mentalmente, di ogni scalino passato mi si poggiava in grembo rallentandomi. Diedi una rapida occhiata all'enorme lago di lava sotto di me, sbuffi di magma ribollivano in ogni dove, le urla delle anime dannate si elevavano sempre più forti. A fatica, proseguii. Il magma fuoriusciva a sbuffi pigri dall'apertura nel soffitto dell'imponente grotta, mi spostai leggermente a destra tenendomi stretto alla scala con le mani, piegandomi leggermente in avanti riuscii ad aggrapparmi alle ossa dei dannati e tirarmi su in quella che parve essere una stanza creata appositamente per quell'evento. Al centro una gabbia infuocata era stata collocata decisamente fuori luogo, la fissai per un interminabile attimo prima di essere travolto da uno zombie. Caddi a terra, la creatura cercava disperatamente di mordermi, o graffiarmi; riuscii a brendire la spada estraendola dalla cinta e con un rapido gesto trafissi il mostro da parte a parte orizzontalmente. Lo spinsi via con le gambe e non feci neanche in tempo a rialzarmi che un altro zombie mi venne incontro. Questa volta ebbi riflessi pronti, lo evitai, gli diedi un colpo con il gomito sulla nuca e gli mozzai il busto di netto con la mia lama. Uno scheletro mi si catapultò contro; capii da dove arrivavano tutti quei nemici. Colpii lo scheletro con una spallata, con due rapidi fendenti lo sbriciolai completamente e dopo aver caricato un colpo piuttosto potente scagliai la mia spada verso la gabbia infuocata, che esplose in un grido di dolore lasciando la stanza al buio, privandola del suo fuoco. Presi una torcia nello zaino e la appesi su di una parete, la accesi e finalmente riuscii nuovamente a vedere: nell'esplosione una parete era stata in parte abbattuta. Rimossi le carni e le ossa ed potei accedere in un'altra stanza, questa volta più piccola, ma contenente ciò che stavo cercando. Mia moglie e mia figlia erano lì, dentro a strani contenitori trasparenti; pareva vetro, realizzai in seguito che era un materiale a me sconosciuto poiché non potevo scalfirlo, non potevo rimuoverlo o distruggerlo. Erano rinchiuse lì dentro, avvolte in un sonno profondo. Rimasi per quelli che mi parvero giorni a fissarle, ma in realtà furono solo pochi istanti. Cercai subito un modo per liberarle e così presi dallo zaino uno dei libri che mi portai dietro dal rifugio sperando, in cuor mio, di poter trovare una risposta alle domande che avevo. Lessi tutto quello che c'era da sapere, scoprii che l'unico modo per rimuovere lo strano materiale era quello di investirlo con una colata immensa di lava, in modo continuato e incessante. In realtà non c'era modo di collegare i vari mondi. I libri, nonostante ne parlassero, non facevano mai riferimento ad un modo per unire i mondi o per fare in modo di viaggiare tra di essi. Serviva una forza e un'energia immane, ma solo per liberare gli abitanti di mondi differenti. L'unico modo per uscire dal proprio mondo sarebbe stato quello di suicidarsi.<br />
Guardai attorno a me e realizzai in breve tempo quanto avrei dovuto fare. Tastai il terreno, sentii il calore del magma attraversare le carni dei dannati. Le urla mi entravano in testa, alcune non volevano che lo facessi, altre erano desiderose di vedere come sarebbe andata a finire. Sotto di me, prima del vuoto, un altro strato di magma, ad una pressione altissima, aveva riempito ogni anfratto. Se avessi liberato il getto di lava quello avrebbe potuto investire i contenitori con dentro mia moglie e mia figlia. I libri parlavano chiaro in merito, ne volli essere certo. In caso di liberazioni di un abitante di un altro mondo, il magma non l'avrebbe ucciso in quanto la forza accumulata l'avrebbe protetto fino alla sua uscita dal mondo attuale e dal suo. Non correvano alcun pericolo, non lo avrebbero corso mai. Ponderai molto la mia scelta, alla fine feci quello per cui avevo viaggiato fin qui. Estrassi il piccone dallo zaino, guardai un'ultima volta i miei due angeli. Mi scesero due lacrime che mi rigarono il viso, feci un sorriso che probabilmente apparve più come un taglio sul mio volto che come un vero sorriso. Il sorriso dell'amarezza, di chi è consapevole delle conseguenze delle sue azioni. Il sorriso di chi ha amato qualcuno con tutto il suo cuore, ma nonostante tutto non potrà più farlo benché voglia. Le salutai e picchiai il piccone a terra più volte, mentre le mie urla di dolore e pianto invadevano l'inferno.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-51491167892899817542011-02-20T21:42:00.001+01:002011-02-21T01:09:31.483+01:00Giorno 34, Se questo è l'inizio...Caddi a terra strisciando sulla carne e le ossa dei dannati con un fragore che mi contraddistingueva oramai da molto tempo, mi rialzai e mi guardai attorno. Ero all'inferno. I ricordi mi passarono di fronte velocemente, cercai di non pensarci nonostante fosse pressochè impossibile. Improvvisamente notai dei lamenti provenire da molto lontano, giunsero a me e capii ciò volevano dirmi: si rassegnavano al fatto che fossi lì e mi avrebbero condotto, loro malgrado, fino al punto di non ritorno, dove sarebbe stato impossibile ripensare a ciò che si stava facendo. Le seguii, iniziai a camminare sui corpi squarciati delle anime dannate sentendo crescere in me la consapevolezza di essere sulla strada giusta, nonostante tutto. Ricordai ciò che era scritto nei libri: seguire sempre le anime, non esitare mai. E così feci. Evitai un paio di gruppi di creature armate di spade che si muovevano nell'ombra, riuscii a non incrociare lo sguardo di un enorme fantasma che sorvolava le lande incenerite e davastate dal magma. Le urla delle anime mi condussero in breve tempo in fondo ad una vallata che si estendeva per chilometri probabilmente, con giganteschi laghi di roccia fusa, lapilli che venivano sparati sulla carne e le ossa dei dannati, carni dilaniate dalle stesse creature che vivevano in quel luogo. Guardai in alto e della lava esplose dal soffitto colando fino in fondo all'intera caverna, impattò con il lago schizzando magma in ogni direzione. Il boato fu tremendo. La lava colava e, mentre scivolava sulle carni, quelle reagivano mostrando finalmente carattere, nonostante sapessero che in quel luogo vi erano capitati per ciò che avevano fatto in vita. E non si erano sicuramente comportati benissimo. Si alzarono in blocchi, eressero una sottospecie di scala fatta di carne, ossa e magma, sulla quale si poteva camminare per arrivare in cima, dove la roccia fusa era esplosa con tanto fragore. Le anime urlarono in quella direzione, capii che era il momento di iniziare la mia scalata. Ero a pochi passi dalla fine. Quale, però, era ancora da appurare.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-12888428861635365462011-02-19T15:45:00.001+01:002011-02-19T15:51:54.444+01:00Giorno 33, Tanti auguriPiù passava il tempo e più informazioni riuscivo a recuperare, i due mondi erano collegati e a loro volta collegati al mio. Potevo quindi passare da un mondo all'altro? Ma come?<br />
Doveva servire una grande energia per riuscirci, doveva essere enorme perchè ne serviva sempre di più. Almeno questo era ciò che traspariva dai libri. L'unico materiale in questi mondi capace di dare tanta energia da poter collegarli era la lava. C'era un lago di magma appena sopra l'altopiano nella foresta incendiata, ciò che diede fuoco a tutti gli alberi. Ripensandoci non era troppo grande, probabilmente non sarebbe bastata...<br />
Ma allora dove trovarne così tanta? In un attimo vari flash mi passarono davanti agli occhi, rividi l'inferno, rividi i mostri che lo popolavano, risentii tutte le urla dei dannati, della gente condannata a rimanere in quel luogo per l'eternità. Capii che probabilmente era li che avrei dovuto dirigermi. Mi preparai e a mezzogiorno uscii di casa. Sui libri lessi che bisognava seguire il gridare delle anime dannate per arrivare ai collegamenti tra i mondi. Mi incamminai e raggiunsi in breve tempo la foresta, che attraversai completamente per ritrovarmi di fronte alla grotta che avevo chiuso tempo fa dopo uno sgradito viaggio all'inferno. Iniziai a scavare nella montagna rimuovendo i blocchi di pietra posizionati in precedenza, mi si mostrò dopo poco l'entrata illuminata dalle torce e percorsi l'intero cunicolo fino al portale. Le anime si lamentavano, mi avvertivano di stare alla larga da quel luogo, cercavano di farmi desistere. Avevo mia moglie e mia figlia da salvare, non le ascoltai neppure e toccai il portale pulsante di dolore e odio.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-36202617714831422462011-02-18T19:27:00.001+01:002011-02-18T19:37:11.003+01:00Giorno da 22 a 32, CrescitaPercorsi tutta la strada al contrario, ritornai al mio rifugio nel lago prosciugato. Ero pronto, avrei scoperto come uscire da questo posto. Mi misi subito al lavoro, non mi ero mai chiesto come sapessi costruire tutte quelle cose, quale fosse la mia dote manuale che mi contraddistingueva. Come potevo? Come riuscivo a ricreare ogni utensile che mi servisse? Come facevo a sapere come innalzare un'abitazione? C'era qualcosa che in tutto questo ignoravo. Decisi di costruire uno scaffale pieno di libri, a mia meraviglia ne fui capace e creai un intero mobile di sapienza. Aprii un libro che avevo fabbricato io stesso, non l'avevo scritto, e ciò che vidi all'interno mi fece trasalire: era impaginato, scritto e completo in ogni sua pagina. Raccontava di alcune fiabe per bambini. Ne aprii un altro, questo narrava di eroiche gesta di un liberatore di mondi. Ne aprii a dozzine, ogni libro era reale, ma nessuno li aveva scritti, erano solo stati "costruiti" da me, con la carta pestata e rilegata, nient'altro. Mi vennero le vertigini più volte perchè sapevo di essere ad un passo dalla verità, dallo scoprire dove fossi. Come poteva essere possibile tutto ciò? Intuii di poter trovare la risposta in quei libri. Continuai a cercare, di notte respinsi più volte le ondate di mostri che assalivano il rifugio, oramai ero perfettamente al sicuro, i sistemi dei dispensatori erano posizionati con cura maniacale, ogni pulsante attivava un dispensatore diverso collocato con maestria e precisione millimetrica: non c'erano margini d'errore. Al mattino recuperavo le risorse dalle creature per poi mangiare qualcosa e rimettermi al lavoro. Finalmente trovai qualcosa, il trentesimo giorno credo. In un libro si trattava più volte di un mondo, generato casualmente, infinito, con risorse e gallerie sotterranee, mostri e misteri. Girai una pagina e vidi una mappa, con stupore riconobbi la terra dove io stesso abitavo, ma era rappresentata in modo particolare: erano raffigurate le fiamme della foresta incendiata, era raffigurato il lago prosciugato, tutto quello che io stesso conoscevo del mondo attuale. Inoltre, il solo fatto che il lago fosse rappresentato senza l'acqua collocava la mappa in una data storica pari a qualche giorno fa, quando i Creepers erano esplosi sul fondale facendo defluire tutta l'acqua presente all'interno. Capii ben presto che ogni libro si riferiva al mondo attuale come lo conoscevo, in qualche modo i libri erano collegati a me, e in qualche modo mi avrebbero aiutato a scappare da questo strano posto. Poi in una nota lessi una cosa terribile: il mondo dove mi trovavo non era l'unico, ce n'erano altri due. I suoi unici abitanti erano rispettivamente mia moglie e mia figlia.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-14051259951323061202011-02-17T21:47:00.001+01:002011-02-18T12:26:53.809+01:00Giorno ?(19,20,21?), Ingannare l'attesaRimasi nel piccolo rifugio per quello che parve essere un mese. In raltà passarono pochi giorni, ma rimanere fermo là dentro, in silenzio, facendo il minor rumore possibile, non era semplice. Il solo rumore del fuoco era già troppo e non potevo permetterne di più. Parecchia carne fu cotta, parecchia acqua bevuta. Dopo che furono passati quelli che parvero essere almeno tre giorni iniziai a pensare a qualsiasi cosa, non importava cosa in fondo, bastava ingannare l'attesa. Ero un codardo? Avevo paura? Perchè aspettavo? Tantissime domande, ma una più di tutte continuava a tornare ciclicamente: perchè mia figlia mi era apparsa davanti così?<br />
Cercai di mantenere la calma parecchie volte, ma alla fine crollai. Non sopportavo più quell'attesa, sapevo benissimo finalmente perchè aspettassi, semplicemente perchè sarebbe stata la cosa migliore e più intelligente da fare. Peccato che a volte la pazzia superi la ragione. Una pazzia che mi fece aprire un varco nella terra, che mi fece uscire allo scoperto ancora circondato da mostri, che mi fece sguainare la spada e trafiggere creature finchè non ebbi più energia in corpo. Caddi a terra sulle ginocchia, sfinito, mi guardai attorno e vidi la foresta dannatamente calma, così calma da farmi innervosire ancora di più. Ero rimasto calmo troppo a lungo, era tempo di riprendersi tutto il tempo perduto. Mi rialzai e feci la strada al contrario per tornare alla caverna dove incontrai mia figlia qualche giorno fa, la attraversai, scavai dall'entrata precedente per tornare sul luogo dell'attacco notturno al piccolo rifugio; da lì avrei potuto riprendermi tutto quello che mi era stato tolto. Mi misi in marcia, determinato, coraggioso, furioso. Non potevo più aspettare, non potevo più perdere tempo, dovevo uscire di qui, e ci sarei riuscito.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-82184568298349991942011-02-16T20:18:00.001+01:002011-02-16T20:24:24.265+01:00Giorno 18, Silenzio nella forestaMi lasciai alle spalle la caverna e mi addentrai velocemente nella foresta. Mi persi in breve tempo, non seppi più ritrovare la strada per tornare a casa, nonostante sapessi benissimo cosa fare per trovarla. Avrei dovuto camminare attorno alla montagna per ricongiungermi dal lato opposto e percorrere la strada al contrario, ma le esplosioni dei Creepers rimbombarono ancora dietro di me, e lasciai perdere. Capii che non era il momento per tornare al rifugio, tra l'altro quel branco di mostri avrebbe distrutto completamente il mio accampamento nel caso li avessi portati là, quindi evitai. Ma che potevo fare dunque? Per prima cosa scesi in un anfratto di terra e sabbia, richiusi con della roccia il soffitto e mi sigillai al meglio all'interno. Accesi un paio di torce ed illuminai il piccolo buco nel terreno che mi avrebbe fatto compagnia per tutta la nottata, o peggio ancora, finchè i mostri non avrebbero perso le mie tracce. Era una situazione orribile, sapevo che sarebbe stato quasi impossibile uscirne vivo, sapevo anche che continuavano a cercarmi e, nonostante il giorno portasse all'inferno la maggior parte di loro, questa era una situazione difficile. Braccato da decine di mostri, ferito, stanco e con pochissime risorse, aspettai mentre i versi gutturali di quelle creature rimbombavano sopra di me. Attesi, oramai ero abituato a farlo. Era davvero questo il mio destino? Sarebbe stato sempre così? Costretto ad aspettare?Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-73165528356494136832011-02-15T22:05:00.001+01:002011-02-15T22:08:32.570+01:00Giorno 17, Straordinaria folliaFlussi d'energia si intrecciarono l'un l'altro confluendo nello stesso punto, crearono un globo di luce che si diresse verso la figura di ragazza. Prese sempre più forma, fino a che il viso non fu ben visibile. Caddi in ginocchio, le lacrime scivolarono lungo le mie guance, e tutto questo solo per una parola proferita dalla ragazza, una parola ricca di significato, e in quel momento, anche di speranza: "Papà".<br />
La mia Sally, che quella dannata malattia mi portò via troppo presto, abbandonando sua sorella, lasciando un enorme buco nella vita mia e di mia moglie. Trovai le forze per rialzarmi, le corsi incontro, la abbracciai, le parlai più volte, ma non rispose, nemmeno una volta, poi disse queste chiare parole: "Papà, sono sempre con te, non piangere. Qualunque cosa accada, non mollare mai. Come hai fatto sempre." Non seppi cosa rispondere, ma tuttavia, anche se lo avessi saputo non avrei avuto il tempo di farlo perchè mi guardò un'ultima volta prima di crollare tra le mie braccia, fredda, esanime. Lo stesso volto di quella sera tarda in ospedale, mi ripassarono davanti i volti dei medici impotenti di fronte a ciò che fu la loro sconfitta, mi ricordai il volto di mia moglie, quello di mia figlia spaesata, inorridita al pensiero di quello che le avrei riferito poco dopo. Scoppiai nuovamente in lacrime, bagnavo la terra sotto di me, i vestiti di mia figlia, e lei iniziò a perdere consistenza, la sua essenza svanì in pochissimo tempo, quello che parve un breve istante, lasciandomi le mani piene di vuoto. Urlai la mia rabbia ad ogni forma di dio che conoscevo, ad ogni cosa che potesse prendersi la colpa per ciò che mi stava accadendo. Tutto ciò che ricevetti fu solo un'altra esplosione dietro di me, altri zombie, scheletri e Creepers. Mi voltai e li vidi, desiderosi di vendetta, avevo ucciso forse troppi di loro, lo sapevano. Guardai davanti a me e vidi un'uscita, saltai un piccolo lago di lava e mi diressi velocemente verso la mia presunta salvezza.<br />
Nonostante fossi pazzo, oramai, ero ancora abbastanza consapevole e cosciente per affermare d'esserlo:<br />
illuso, come non mai, ma altrettanto carico d'energia.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-48265847559339832992011-02-14T19:40:00.002+01:002011-02-14T19:59:58.362+01:00Giorno 16, Desiderio di veritàLa mezzanotte era oramai passata, la luna risplendeva in cielo e delineava le ombre di tutto quanto in modo preciso, netto, essenziale quasi, dando alle figure un qualcosa di bidimensionale. Gli oggetti parevano senza spessore, senza una forma nello spazio in tre dimensioni che conosciamo e percepiamo. Guardai fuori e notai uno zombie avvicinarsi da molto lontano. Non mi preoccupai per nulla, il dispenser avrebbe fatto il suo dovere non appena la creatura avesse varcato la soglia segnata col pulsante. Poco dopo infatti sentii parecchie frecce scoccare e i lamenti dello zombie sempre più forti fino a cessare; guardai nuovamente fuori distogliendo lo sguardo dalle fiammelle allegre delle torce, la carcassa della bestia era a terra e vicino a lei qualche piuma, dopo le avrei raccolte. Udii altre frecce, ma non avevo visto nessuna creatura prima, era strano. Controllai e con orrore vidi due ragni farsi strada sotto le frecce incessanti. Sarebbero caduti prima o poi, lo sapevo. E così sarebbe successo se non fosse accaduto l'impensabile: dal dispensatore sentii arrivare un rumore sordo. Era vuoto. I ragni avanzavano verso il rifugio, uno si trafisse sulle spine taglienti dei cactus, ma l'altro era oramai sulla soglia di casa. Colpì la porta un paio di volte e la sfondò, la mia dimora era oramai in balia delle bestie; l'avrei difesa, non avrei lasciato entrare quei maledetti. Caricai il ragno e sguainai la spada, l'enorme aracnide tagliò l'aria con una zampa, la schivai, lo feci ancora un'altra volta e attaccai, la mia spada trafisse il suo capo da parte a parte, il sangue colò sul pavimento bagnando la terra battuta e lavorata. Un altro ragno si fece strada sulla carcassa del compagno e mi si lanciò addosso atterrandomi. Riuscii a respingere un paio di attacchi delle fauci e ad allontanare la creatura con un colpo assestato all'addome, mi rialzai e la parete dietro di me esplose: Creepers! Corsi fuori casa e guardai attorno: ero circondato, non sapevo come facessero questi mostri a sapere sempre dove fossi, ma oramai il rifugio era perduto, le difese espugnate, ero accerchiato. Quasi. Mi voltai e vidi l'entrata della caverna, buia, pericolosa, ma forse l'unica speranza di salvezza. Corsi verso le tenebre lasciandomi inghiottire dall'oscurità, dietro di me i rumori delle creature che distruggevano ogni segno del mio passaggio. Qualche esplosione mi fece capire che dovevo correre ancora più forte, e così feci, fino a che non arrivai in fondo al corridoio roccioso, che si aprì su una stanza immensa, enorme, illuminata da laghi di lava e strani segni sul pavimento. Le cose si complicavano, cos'era questo posto? Dove mi trovavo? L'aveva costruito qualcuno? Mi voltai e vidi qualcosa apparire sopra un lago di lava: era una ragazza. Lentamente prese forma, gradualmente assunse un'identità ed altrettanto gradualmente impallidii, fino a non riuscire a proferire alcuna parola.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-29994947494634949842011-02-13T20:16:00.001+01:002011-02-13T20:24:39.096+01:00Giorno 15, In esplorazioneMi svegliai un po' dolorante, ma soddisfatto. La giornata passata era stata fruttuosa, avevo disceso nella notte il pozzo raccogliendo ogni risorsa caduta dalle creature, ero andato a dormire e solo in seguito mi alzai, all'alba. Il sole splendeva e iniziava ad illuminare tutto quanto. Uscii di casa, chiusi la porta, sistemai qualche dispensatore verso la zona aperta nelle mie difese e posizionai una serie di interruttori a terra collegandoli con i dispensatori di frecce. Chiunque avesse valicato questa soglia sarebbe stato trafitto da innumerevoli frecce, in questo modo avrei avuto la certezza di tenere il rifugio al sicuro. Mi misi lo zaino in spalla e mi incamminai verso la foresta. Avrei voluto risalire la collina per arrivare all'alto promontorio, mi avrebbe permesso di vedere ben lontano, di capire magari in che area geografica mi trovavo e, nel caso, di farmi decidere se spostarmi o meno. Nel camminare ripensavo a mia moglie, a mia figlia, ai loro sorrisi e i loro volti che non vedevo da tempo. Vedevo solo mostri, orribili cose che si susseguivano davanti a me. Non riuscii a trattenere un paio di lacrime che caddero smuovendo la terra polverosa della foresta. Camminai a lungo, verso mezzogiorno arrivai al promontorio roccioso e mi accampai lì, misi una piccola fornace a terra ed iniziai a cuocere un paio di braciole. La fame mi colse improvvisamente e la carne l'avrebbe placata in fretta. Guardai verso gli alberi, dietro di me e vidi un Creeper uscire dal bosco, scoccai qualche freccia nella sua direzione e cadde esanime, andai dalla carcassa e ne raccolsi la polvere da sparo utile per la dinamite. Ritornai in punta al promontorio e guardai giù, con lo sguardo scesi fino in fondo alla valle: ruscelli, cascate, alberi di ogni tipo e tanti animali: ad ovest era un paradiso, verso est invece si estendeva per chilometri il deserto. Riuscii ad intravedere qualche cactus, sarebbe potuto tornare utile per difendermi dalle bestie notturne e non. Più a nord notai un'altra cosa, molto strana a dirla tutta: una caverna, a cielo aperto, in mezzo al deserto che si estendeva da est. Non so ancora perchè, ma qualcosa mi spinse a dirigermi là. Partii immediatamente, discesi la montagna, e mi addentrai nel deserto. Verso sera arrivai all'entrata della caverna. Una strana sensazione mi assalì, la voglia di esplorarla fu incredibile, ma riuscii a resistere e mi fermai all'ingresso per la notte. Costruii un rifugio temporaneo, con un fosso, molte torce attorno e cactus sulle mura, in modo che nessuno potesse toccare la casupola ed un dispensatore di frecce all'entrata con un pulsante collegato: una trappola perfetta. Mi sedetti al centro del rifugio, guardai la fiamma della torcia di fronte a me per parecchio tempo. Il pensiero della mia famiglia era oramai troppo forte e mi mancava enormemente. Sapevo di poter trovare qualcosa nella caverna, sapevo che ci sarebbe potuta essere una svolta decisiva nel profondo della caverna. Ne ero certo, e lo avrei dimostrato.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-15380020500439014032011-02-12T20:00:00.003+01:002011-02-12T20:36:25.940+01:00Giorno 14, L'assaltoAlla mattina sistemai qualche dispensatore sulle mura riempendolo di frecce, andai all'orto per dare concime alle piante. Gli alberi stsavano crescendo bene, entro qualche giorno probabilmente sarebbero stati pronti e avrebbero dato i loro frutti. Verso metà mattinata risalii al rifugio e guardai l'orizzonte, ragionai e feci il punto della situazione. Cosa stavo facendo per uscire da qui? Cosa stavo cercando per far sì di capire qualcosa?... Nulla. Il problema è che non sapevo cosa fare qui, non sapevo come mi dovessi comportare e non riuscivo a capire il senso di tutto ciò. Alzai lo sguardo e notai in lontananza qualcosa: ragni! Non solo ragni in realtà, Creepers, scheletri e zombie! Tutti quanti avanzavano verso di me, discendevano le colline e si dirigevano contro il rifugio. Attesi che si avvicinassero per vedere cosa avrebbero fatto per superare i tre fossati; i ragni mi preoccupavano parecchio, ma non mi mossi. Non potevo andare comunque da nessuna parte, ero circondato. Qualcuno di loro tentò di scavalcare il primo fosso, ma cadde bruciando sul fondo. Un ragno riuscì ad uscire dal primo fossato, ma tuttavia morì abbrustolito pochi metri dopo, tra il primo e il secondo fosso. Arrivarono in massa Zombie e scheletri, caddero tutti, e tutti spirarono andando a fuoco. I creepers però fecero diversamente: caddero nel fosso ed esplosero. Lo spostamento d'aria spense molte fiamme, altri ragni caddero nello stesso punto e uscirono agevolmente. Iniziai a correre verso il primo dispensatore, che fortunatamente era indirizzato verso di loro, schiacciai il pulsante e una serie di frecce si andò a conficcare nella carcassa esanime oramai della creatura enorme e pelosa. Rimasi su quella postazione finchè non finirono le frecce e fortunatamente anche i ragni. Mi voltai mentre uno zombie allungava le sue braccia contro di me, mi si avvinghiò al collo e riuscii a respingerlo prima che mi mordesse; estrassi la spada e lo trafissi da parte a parte mandandolo al tappeto. Ero così intento a scagliare frecce ai ragni che non mi ero reso conto delle varie esplosioni dei Creepers. Avevano spazzato via i tre fossati, le fiamme si erano spente, zombie e scheletri entravano da quell'unica apertura nelle mie difese. Scesi velocemente dal tetto del rifugio, distendendo a terra un filamento creato con della roccia rossa trovata nella caverna sotterranea, lanciai qualche pulsante a terra dopo averli collegati al filamento. Chiunque toccasse o premesse quei bottoni avrebbe attivato a random i dispensatori che avrebbero scagliato frecce su tutto il terreno. Le altre zone dei fossati erano al sicuro, ma questa breccia dovevo proteggerla personalmente. Mi feci coraggio, scalciai uno scheletro e lo trafissi con la mia lama, mi misi l'elmetto di metallo in testa e mi lanciai nella mischia. Uno zombie cadde sotto i miei fendenti, uno scheletro caricò un colpo verso di me, la freccia scoccò, ma riuscii a evitarla all'ultimo per pura fortuna. Caricai mandandolo indietro, respinsi un Creepers che esplose nella folla scagliando all'aria pezzi di carne e ossa. Nell'enorme cratere lanciai qualche candelotto di dinamite che esplose quasi subito, creando un enorme fossato talmente profondo da vederne a fatica la fine. Correvo attorno al pozzo lanciando con fendenti, calci e spallate ogni abominio che tentava di farmi la pelle. Verso sera l'ultimo Creeper cadde nel fosso esplodendo e condannando ogni creatura al suo interno. Mi sedetti sul terreno umido di sangue zombie. Guardai in alto, la luna splendeva placida. Iniziai a ridere quasi istericamente, ero sopravvissuto ancora, e ancora sarei sopravvissuto. Dovevo solo ricostruire i fossati, riparare le difese e magari aggiungere un paio di fossati con focolai. Ma ci avrei pensato l'indomani mattina. Ora mi aspettava una lauta cena e un riposo dolce e tranquillo, ristoratore da ogni fatica. Per la prima volta.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-6152493373129452531.post-42177773642481955282011-02-11T21:20:00.002+01:002011-02-11T21:25:02.218+01:00Giorno 13, déjà vuQuella sensazione di "già vissuto" non è poi così orribile, non lo è se l'esperienza che si ha vissuto era piacevole. Ma se l'esperienza passata è come un incubo allora quella sensazione si tramuterà a sua volta in un incubo ancora peggiore. Perchè lo si conosce.<br />
L'esplosione spezzò il silenzio calmo della notte buttandomi in un'inquietudine tremenda e inaspettata. In una situazione simile mi sarei rimboccato le coperte e girato dalla parte opposta sotto il piumone, ma ora no, non posso. Mi alzo e mi precipito fuori di casa, non vedo ancora nulla fino a che scrutando in lontananza non scorgo qualcosa: una luce sulla collina, prima fioca poi sempre più forte ed alla fine le vedo chiaramente. Fiamme, fiamme altissime che divorano ogni cosa! No... Non di nuovo! Controllo attorno a casa e fortunatamente l'aver costruito il rifugio e tutto il resto sul fondo di un lago paga. Non ci sono alberi attorno a me infatti e ciò mi mette al sicuro dall'incendio, ma la mia domanda è sostanzialmente una sola: cosa diavolo è che scatena questi incendi? La risposta arriva immediatamente, dalla collina si levano due, poi tre ed infine quattro fantasmi, enormi, occhi luminescenti e corpi eterei fosforescenti. Si dirigono velocemente verso il centro del lago, in pochi secondi sorvolano casa mia, si allontanano un poco per poi tornare indietro e sputare palle di fuoco sull'orto in costruzione che si infiamma immediatamente. Urlo verso di loro, che dopo aver fatto una rapida inversione rigurgitano altre fiamme sul tetto di casa mia. Il tetto è l'unica cosa in legno e ovviamente si incendia iniziando a far cadere lapilli infiammati sul letto, sulla libreria, dando alle fiamme gli interni. Tornano infine verso di me caricando altre palle infuocate, tutto è illuminato e c'è odore di bruciato, le sparano, serro gli occhi. Poi il silenzio. Riapro gli occhi e sono da solo, al buio, non è accaduto nulla, rivolgo il mio sguardo sulla collina e non vedo più le fiamme. Cado a terra sfinito... sto impazzendo?<br />
Il sole sorge e la giornata passa. Faccio tutto quanto lentamente, sono svogliato e non capisco il motivo. È di nuovo sera, l'orto è ultimato e me ne torno nel letto. La notte passerà meglio della precedente, tutto si sistemerà prima o poi, ne sono convinto.Repezhttp://www.blogger.com/profile/12440556325411688490noreply@blogger.com4