domenica 13 febbraio 2011

Giorno 15, In esplorazione

Mi svegliai un po' dolorante, ma soddisfatto. La giornata passata era stata fruttuosa, avevo disceso nella notte il pozzo raccogliendo ogni risorsa caduta dalle creature, ero andato a dormire e solo in seguito mi alzai, all'alba. Il sole splendeva e iniziava ad illuminare tutto quanto. Uscii di casa, chiusi la porta, sistemai qualche dispensatore verso la zona aperta nelle mie difese e posizionai una serie di interruttori a terra collegandoli con i dispensatori di frecce. Chiunque avesse valicato questa soglia sarebbe stato trafitto da innumerevoli frecce, in questo modo avrei avuto la certezza di tenere il rifugio al sicuro. Mi misi lo zaino in spalla e mi incamminai verso la foresta. Avrei voluto risalire la collina per arrivare all'alto promontorio, mi avrebbe permesso di vedere ben lontano, di capire magari in che area geografica mi trovavo e, nel caso, di farmi decidere se spostarmi o meno. Nel camminare ripensavo a mia moglie, a mia figlia, ai loro sorrisi e i loro volti che non vedevo da tempo. Vedevo solo mostri, orribili cose che si susseguivano davanti a me. Non riuscii a trattenere un paio di lacrime che caddero smuovendo la terra polverosa della foresta. Camminai a lungo, verso mezzogiorno arrivai al promontorio roccioso e mi accampai lì, misi una piccola fornace a terra ed iniziai a cuocere un paio di braciole. La fame mi colse improvvisamente e la carne l'avrebbe placata in fretta. Guardai verso gli alberi, dietro di me e vidi un Creeper uscire dal bosco, scoccai qualche freccia nella sua direzione e cadde esanime, andai dalla carcassa e ne raccolsi la polvere da sparo utile per la dinamite. Ritornai in punta al promontorio e guardai giù, con lo sguardo scesi fino in fondo alla valle: ruscelli, cascate, alberi di ogni tipo e tanti animali: ad ovest era un paradiso, verso est invece si estendeva per chilometri il deserto. Riuscii ad intravedere qualche cactus, sarebbe potuto tornare utile per difendermi dalle bestie notturne e non. Più a nord notai un'altra cosa, molto strana a dirla tutta: una caverna, a cielo aperto, in mezzo al deserto che si estendeva da est. Non so ancora perchè, ma qualcosa mi spinse a dirigermi là. Partii immediatamente, discesi la montagna, e mi addentrai nel deserto. Verso sera arrivai all'entrata della caverna. Una strana sensazione mi assalì, la voglia di esplorarla fu incredibile, ma riuscii a resistere e mi fermai all'ingresso per la notte. Costruii un rifugio temporaneo, con un fosso, molte torce attorno e cactus sulle mura, in modo che nessuno potesse toccare la casupola ed un dispensatore di frecce all'entrata con un pulsante collegato: una trappola perfetta. Mi sedetti al centro del rifugio, guardai la fiamma della torcia di fronte a me per parecchio tempo. Il pensiero della mia famiglia era oramai troppo forte e mi mancava enormemente. Sapevo di poter trovare qualcosa nella caverna, sapevo che ci sarebbe potuta essere una svolta decisiva nel profondo della caverna. Ne ero certo, e lo avrei dimostrato.

2 commenti:

  1. nel prossimo capitolo troverà dei diamanti ed era così felice da "poter cavalcare un maiale".

    lol, carino, però forse dovresti soffermarti sulle descrizioni importanti, come il combattimento con il creeper, oppure potresti spiegare un po'meglio come ha costruito determinati oggetti.

    e io non avrei quella voglia di esplorare caverne.

    in generale bello.

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  2. Qualche errorino ma il Repez era di fretta al momento xD spero di non averne lasciati o creati xD comunque magari certe descrizioni o particolarità potranno essere determinanti per il futuro, mi ha detto che ha già la storia in mente (ma non so ancora niente del proseguo)

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