martedì 15 febbraio 2011

Giorno 17, Straordinaria follia

Flussi d'energia si intrecciarono l'un l'altro confluendo nello stesso punto, crearono un globo di luce che si diresse verso la figura di ragazza. Prese sempre più forma, fino a che il viso non fu ben visibile. Caddi in ginocchio, le lacrime scivolarono lungo le mie guance, e tutto questo solo per una parola proferita dalla ragazza, una parola ricca di significato, e in quel momento, anche di speranza: "Papà".
La mia Sally, che quella dannata malattia mi portò via troppo presto, abbandonando sua sorella, lasciando un enorme buco nella vita mia e di mia moglie. Trovai le forze per rialzarmi, le corsi incontro, la abbracciai, le parlai più volte, ma non rispose, nemmeno una volta, poi disse queste chiare parole: "Papà, sono sempre con te, non piangere. Qualunque cosa accada, non mollare mai. Come hai fatto sempre." Non seppi cosa rispondere, ma tuttavia, anche se lo avessi saputo non avrei avuto il tempo di farlo perchè mi guardò un'ultima volta prima di crollare tra le mie braccia, fredda, esanime. Lo stesso volto di quella sera tarda in ospedale, mi ripassarono davanti i volti dei medici impotenti di fronte a ciò che fu la loro sconfitta, mi ricordai il volto di mia moglie, quello di mia figlia spaesata, inorridita al pensiero di quello che le avrei riferito poco dopo. Scoppiai nuovamente in lacrime, bagnavo la terra sotto di me, i vestiti di mia figlia, e lei iniziò a perdere consistenza, la sua essenza svanì in pochissimo tempo, quello che parve un breve istante, lasciandomi le mani piene di vuoto. Urlai la mia rabbia ad ogni forma di dio che conoscevo, ad ogni cosa che potesse prendersi la colpa per ciò che mi stava accadendo. Tutto ciò che ricevetti fu solo un'altra esplosione dietro di me, altri zombie, scheletri e Creepers. Mi voltai e li vidi, desiderosi di vendetta, avevo ucciso forse troppi di loro, lo sapevano. Guardai davanti a me e vidi un'uscita, saltai un piccolo lago di lava e mi diressi velocemente verso la mia presunta salvezza.
Nonostante fossi pazzo, oramai, ero ancora abbastanza consapevole e cosciente per affermare d'esserlo:
illuso, come non mai, ma altrettanto carico d'energia.

4 commenti:

  1. Allora stavolta non mi piace tantissimo la trama (l'ho già detto a Repez ma lo scrivo anche qui che mi sembra troppo triste) e per la forma non ho niente da dire, praticamente l'ho lasciato com'era :)

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  2. Analizzando l'opera sotto un a spetto puramente etico, saltano subito all'occhio del lettore, le sfaccettature sintattiche del racconto, la capacità espressiva del narratore è per dunque riscontrabile nelle espressioni di sorpresa e tristezza del protagonista.
    L'opera in se è di puro stampo drammatico, accompagnata dolcemente da un filo thriller che ne accentua la natura avventuriera e lo stile inconfondibile dell'autore che per forza di cose è un fag.
    lolololololololololololololololololol

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