giovedì 10 febbraio 2011

Giorno 12, Si cade e ci si rialza

Iniziai ad ammassare terra e roccia per raggiungere la cima della caverna, mentre risalivo fino alla superficie ancora un piccolo rigagnolo d'acqua cadeva nelle profondità oscure della galleria rocciosa. Salivo, ed ogni mucchio di terra mi avvicinava nuovamente alla mia finta libertà. Nonostante tutto, ne ero felice. Misi l'ultimo blocco di roccia e con uno slancio uscii dalla grotta, la visione che mi si mostrò fu fantastica: l'intero lago prosciugato e tutte le risorse a vista, a cielo aperto, senza preoccuparmi di mostri o creature. Qualche piovra si dimenava con fare spaesato. Da li avrei potuto ricominciare.
Non feci altro che mettermi subito all'opera estraendo minerali, innalzando impalcature e costruendo un piccolo rifugio, questa volta fui molto più previdente: attorno alla casupola vi erano tre fossati, con trappole al fondo, inoltre la carne e le ossa dell'inferno potevano bruciare in eterno, a mia sorpresa, le buttai così nei fossati e le accesi. Chi fosse caduto là dentro non ne sarebbe uscito vivo. Non ci potevo credere, alla sera era quasi tutto pronto, il rifugio era finito, la cava pure e mancava giusto l'orto, ma avevo cibo in quantità, non mi serviva con urgenza al momento, almeno fino a quando, di notte, non successe una cosa piuttosto strana.

3 commenti:

  1. Molto bravo, continua.
    Una piccola nota tecnica: la "d" dopo le congiunzioni si mette solo se la parola successiva comincia con la stessa lettera.
    "ad ammassare" ok, "ed ogni" no.

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  2. Grazie per il suggerimento ^^ un errore in meno per il futuro :)

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